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01-03-2011

Forum Obiettivo Impresa - Green Economy: per uno sviluppo sostenibile dell'Umbria

 

Camera di Commercio di Perugia 1° Marzo 2011 - Centro Servizi Camerali “Alessi”

 

Forum Obiettivo Impresa - “Green Economy: per uno sviluppo sostenibile dell'Umbria”

Sono intervenuti:
Giorgio Mencaroni (presidente Camera di Commercio di Perugia), Mauro Spagnolo (Direttore rinnovabili.it), Mauro Basili (dirigente ENEA e consulente Dintec), Francesca Regina (Direttore Ufficio Berlino della Camera di Commercio italiana per la Germania), Luigi Rossetti (Regione Umbria). Moderatore il giornalista Federico Fioravanti.


Obiettivo Impresa” rivista della Camera di Commercio di Perugia, ha tenuto il primo forum del 2011 sul tema “Green Economy: per uno sviluppo sostenibile dell'Umbria”.


Un convincimento è emerso in maniera più o meno netta da tutti gli interventi: la Green Economy appare, sempre più, non come una opzione possibile, ma come la strada obbligata “l’unica – ha detto Mauro Spagnolo direttore di rinnovabili.it - che può consentirci di assicurare alle generazioni future condizioni di vita almeno pari alle nostre”.


Il punto è individuare e disciplinare il percorso più adatto, quello che consenta di far transitare l’attuale sistema verso una economia ad impatto ambientale contenuto, dunque sostenibile. “Una economia verde, che detto in maniera molto elementare – ha affermato Mauro Basili, dirigente ENEA e consulente Dintec – deve cercare di produrre più e meglio con meno”. “Senza dimenticare - ha precisato Mauro Spagnolo – che la Green Economy prima di essere un movimento economico è un movimento di opinione. La Green Economy nasce per mettere insieme una serie di istanze culturali, che hanno un unico obiettivo di perpetrare le attuali condizioni di vita anche per il futuro”.


Ma quanto vale oggi la Green Economy? In Umbria una stima recente parla di 10 miliardi di euro, l’8% circa del valore nazionale che supera i 122 mld di euro. Su scala planetaria Eurispes fissa a 810 mld il giro di affari riconducibile alla Green Economy. Numeri che identificano un processo economico forte, comunque non trascurabile, ma ancora forse scarsamente percepito come una opzione irrinunciabile, da cui in ogni caso usciranno modificati il modo di produrre ricchezza, ma anche i modelli e gli stili di vita di ognuno di noi. Ecco quindi che la Green Economy oltre che ad un diverso approccio economico rimanda ad un modo diverso di intendere la vita. A che punto si trova l’Umbria nello sviluppo della Economia Verde? L’IGE, indice di Green Economy elaborato da “Fondazione Impresa” consente di stilare una sorta di classifica nazionale dell’Economia Verde: l’Umbria non brilla e si colloca nella parte bassa, al 13esimo posto su 20.


Per quanto riguarda l’Agricoltura Biologica saliamo al 4° posto nella graduatoria per numero di operatori, 150 ogni 100 mila abitanti e occupiamo l’8° piazza per superficie agricola destinata al biologico. 11esima posizione per la produzione di energia elettrica da fonti idriche e fonti rinnovabili (173 kwatt per abitante).


I campi di applicazione del sistema Green Economy sono numerosissimi: Fonti Rinnovabili, Innovazione Tecnologica, Risparmio Energetico, Edilizia, Trasporti, Elettrodomestici, Turismo, Agricoltura di qualità, ciclo dell’acqua, riciclo dei rifiuti, Prodotti Innovativi, Manifatturiero. L’Umbria segue da vicino la Toscana nella Raccolta Rifiuti, con 68 kg per abitante per anno e ottiene un risultato ancora migliore nel rapporto kg/Abitante nella raccolta dei rifiuti elettronici domestici.


L’Edilizia è uno dei settori chiave in cui si possono produrre i risultati più consistenti in termini di risparmio energetico. Come si comportano le Regioni? Una indicazione viene dall’ultimo dossier di LegaAmbiente che promuove Lombardia, Piemonte e le province di Trento e Bolzano, così come Emilia-Romagna, Liguria e Puglia. Rimandate e prossime alla bocciatura l’Umbria, il Lazio e la Val d’Aosta dove “le leggi regionali prevedono indicazioni ancora troppo generiche”.


Di certo, tutte le regioni italiane escono perdenti rispetto ad esperienze maturate nei paesi del nord Eurropa, a cominciare dalla Germania, la nazione più orientata verso una economia verde, “dove – ha ricordato Francesca Regina, Direttore Ufficio Berlino della Camera di Commercio italiana per la Germania – sono state già poste le fondamenta della Green Economy e ad esempio sono state realizzate abitazioni - pilota che producono energia in quantità doppia rispetto al consumo”.


“Le scelte Green Economy devono essere ispirate e indirizzate da un sistema normativo chiaro ed univoco” ha detto il Presidente della Camera di Commercio Giorgio Mencaroni.
“Tutela ambientale, qualità della vita, creazione della ricchezza: per muoverci declinando insieme questi obiettivi dobbiamo poter contare un indirizzo politico chiaro, a livello centrale ma anche locale, che per ora sembra non esserci. La rilevanza degli obiettivi che ci vengono proposti è tale che non possiamo permetterci di navigare a vista. Con quali interventi, c’è da chiedersi, potremo cercare di raggiungere la soglia del 17% del fabbisogno energetico totale da realizzare con fonti rinnovabili – limite fissato dalla Comunità europea – quando in Umbria fatta 100 la quota rinnovabile, l’incidenza dell’Idrico è pari al 90%, dell’eolico allo 0,1%, del fotovoltaico al’1,7% e delle biomasse all’8,2%”.


Quali le indicazioni emerse dal Forum che nella prospettiva Green Economy potrebbero essere girate alla Regione dell’Umbria e alla Presidente Catiuscia Marini?


Giorgio Mencaroni: “Dobbiamo ricercare il massimo livello di mobilitazione degli enti affinché ognuno, nel proprio ambito di competenza, sappia fare la propria parte. Sia della parte pubblica che privata. L’Umbria, a prescindere dalla dimensione, può e deve dire la propria ”.


Mauro Spagnolo: “Adottare una politica molto aggressiva sul fronte della efficientazione degli edifici., che rappresentano più del 40% del consumo dell’energia globale e ognuno di noi abita in un ambiente indoor più del 90% della propria vita”.


Francesca Regina: “Sviluppare relazioni tra enti e imprese dell’Umbria e della Germania, mercato di riferimento per lo sviluppo della Green Economy.. Con una attenzione particolare ai distretti di impresa, in alcuni casi molto simili tra di loro”.


Luigi Rossetti: “Tre cose. Lavoriamo sulle reti di impresa, perché in Umbria ne abbiamo la possibilità visto che siamo stati tra i primi d’Italia a farlo. Altro punto, grande sforzo sulla ricerca e l’innovazione, cominciando a pensare Green in tutti i settori. Terzo, puntare sulla conoscenza e creare nuove capacità, quindi coinvolgimento della infrastruttura Universitaria”.
 

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