Il 2009 è stato un anno tra i più difficili per l’economia italiana e per la totalità dei sistemi economici locali. La provincia di Perugia non sfugge a questa considerazione - e vista la portata epocale e globale del fenomeno non poteva essere altrimenti - tuttavia alcuni indicatori consentono letture non univoche dello stato economico globale e locale, in particolare rispetto alla diversa incidenza della crisi su un territorio piuttosto che un altro o, all’interno di questi, al coinvolgimento dei vari settori produttivi, ma anche alla differente capacità di resistenza e reazione dimostrata dalle imprese.
In questo senso, l’analisi demografica della base imprenditoriale consente di ricavare informazioni che proprio per la loro semplicità e linearità sono in grado di trasmettere messaggi chiari, immediatamente percepibili e valutabili, sulla condizione del sistema delle imprese e sulla forza motivazionale che spinge alla creazione di una attività imprenditoriale in tempi tanto difficili.
La Camera di Commercio di Perugia per approfondire e meglio comprendere la dinamica della formazione e articolazione del tessuto imprenditoriale locale ha realizzato una indagine specifica che partendo dai dati della rilevazione Movimprese per il 2009 si è spinta al livello dei singoli comuni, le cellule-base della divisione amministrativa del territorio.
E non sono mancate le sorprese. A fine 2009 – quindi all’apice della crisi - sono risultate iscritte alla Camera di Commercio della provincia di Perugia 73.303 imprese, 41 in più rispetto ad un anno fa, segnando una variazione dello 0,1%. il più basso dell’ultimo quinquennio, ma estremamente significativo proprio per l’eccezionalità del momento in cui è stato ottenuto.
In rallentamento anche la dinamica nati/mortalità delle imprese: nel 2009 in provincia di Perugia sono state costituite 4.218 nuove imprese, 21 in più delle 4.197 cessate. Anche in questo caso un risultato moderatamente positivo, ma che ha scongiurato il pericolo – realmente temuto – del sorpasso delle cessazioni sulle nuove aperture.
Su scala nazionale, Unioncamere ha attribuito alla provincia di Perugia un tasso di crescita positivo che la colloca al 35 posto nella graduatoria delle 104 province.
“Come dire – ha commentato il Presidente della Camera di Commercio di Perugia, Giorgio Mencaroni - che quasi 70 province italiane hanno registrato risultati inferiori ai nostri. Nell’anno di una delle crisi più acute della nostra storia, la consistenza del nostro sistema imprenditoriale è rimasta intatta ed anzi possiamo registrare un nuovo allargamento”.
“Dunque qualche segnale positivo, o meglio non negativo, che tuttavia – ha avvertito il presidente Mencaroni - non cambia il giudizio complessivo sul 2009, un anno che in Umbria ha portato con se il crollo del PIL regionale al - 5%, alla perdita di ¼ della produzione industriale e al calo del 28% dell’Export. E tuttavia, ritengo sia doveroso rilevare le note positive – per vero dire ancora piuttosto infrequenti - che come in questo caso, al di la del loro valore statistico, riescono a dare il segno di quanto ancora oggi sia forte la spinta a farsi imprenditori e creare una impresa, a guardare al mercato come ad una opportunità di realizzazione e crescita propria e della società che ci circonda, a mettere in campo capacità e risorse nella realizzare di un progetto imprenditoriale che si è consapevoli di veder nascere in un momento tra i meno propizi. Una determinazione che, nonostante tutto, in provincia di Perugia ha portato nel 2009 alla creazione di oltre 11 imprese al giorno”.
Osservando la serie storica della dinamica iscrizioni/cessazioni si evidenzia un rallentamento che peraltro la crisi ha trovato già in essere da più di 5 anni. Anche nel 2009 comunque il saldo registrato è stato positivo.