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12-12-2006

Convegno: Le imprese perugine di fronte a Basilea 2

 

Perugia - martedì 12 Dicembre 2006

 

La Camera di Commercio, Industria e Artigianato di Perugia e la Commissione Regionale Umbra dell’ABI (Associazione Bancaria Italiana) hanno tenuto un convegno sul tema “Le imprese perugine di fronte a Basilea 2”.
I lavori sono stati aperti dall’intervento di Alviero Moretti presidente della Camera di Commercio di Perugia che si è soffermato in particolare sulle condizioni del sistema delle imprese provinciale in rapporto alle nuove regole che Basilea 2 sta per introdurre.
“Le due ricerche che sono state presentate oggi – ha detto Moretti – ci consentono di affermare che ci troviamo di fronte ad una situazione abbastanza soddisfacente, con la quasi totalità delle aziende della provincia di Perugia che si pone ad un livello di rischiosità bassa o molto bassa e con quasi il 10 per cento che presenta ottimi “fondamentali”. “Nella prospettiva di Basilea 2 – ha continuato il presidente della Camera di Commercio - le imprese del campione sembrano presentare delle buone credenziali in termini di affidabilità, anche se vengono evidenziate delle criticità legate soprattutto ad elementi strutturali prima ancora che operativi”.
Moretti ha evidenziato come anche la seconda ricerca condotta sui bilanci di 200 società di capitali della provincia di Perugia per misurare, da un lato la classe di merito creditizio con l’attribuzione di un rating indicativo e, dall’altro gli effetti di questo giudizio sul costo del credito per le imprese oggetto d’indagine, ha portato alla luce risultati confortanti: per 11 classi di rating su 16 si registra una diminuzione del costo del credito con l’introduzione delle regole di Basilea 2. Le due ricerche sono state illustrate da Massimiliano Gilardi del Consorzio Camerale per il Credito e la Finanza, che ne ha curato la realizzazione. “La ricerca “Affidabilità delle Imprese Minori della provincia di Perugia” - ha detto Massimiliano Gilardi nel suo intervento – è stata strutturata in due parti: nella prima, sono state esaminate le caratteristiche oggettive del campione, ovvero gli aspetti organizzativi, il mercato di riferimento, la struttura finanziaria e i rapporti con il sistema creditizio. Nella seconda, sono invece illustrati i risultati della simulazione, declinati dapprima a livello di campione complessivo e, successivamente, tenendo conto di alcune variabili di base, quali: forma giuridica, settore macro-economico, anno di fondazione, mercato di riferimento, numero di collaboratori, numero di la fornitori e fatturato.Per la valutazione della rischiosità delle imprese del campione è stato utilizzata la medesima articolazione del modello di ranking utilizzato da Unioncamere per il Progetto Imprese Minori: le imprese si distribuiscono in 11 classi (tre per la funzione “Solvibilità”, cinque per la funzione “Vulnerabilità” e tre per quella di “Rischio”), passando da situazioni di ottimo stand creditizio (Solvibilità 1) fino a quelle con elevata probabilità di insolvenza (Rischio 3)”.
La valutazione delle imprese del campione ha evidenziato una situazione soddisfacente: il 96% delle aziende della provincia di Perugia si pone ad un livello di rischiosità bassa o molto bassa (corrispondenti rispettivamente alle fasce Vulnerabilità e Solvibilità) e il 9% circa presenta ottimi “fondamentali”.
“Il campione ha confermato sostanzialmente le principali linee di tendenza già emerse nell’indagine a livello nazionale, ha affermato ancora Gilardi. Si può citare, ad esempio, l’esistenza di un rapporto tra impresa e sistema bancario che non è fatto di multi-affidamenti e di elevato “turn-over” ma che, al contrario, è caratterizzato dalla fedeltà alla propria banca di riferimento e dalla costruzione di rapporti duraturi. Nella prospettiva di Basilea 2, le imprese del campione sembrano presentare delle buone credenziali in termini di affidabilità, anche se vengono evidenziate delle criticità legate soprattutto ad elementi strutturali prima ancora che operativi”.
Confortanti anche i risultati della seconda ricerca su “Gli effetti di Basilea 2 sulle società di capitali della provincia di Perugia”.
“La simulazione – ha ricordato Massimiliano Gilardi - è stata condotta su un campione di 200 società di capitale della provincia di Perugia, con fatturato non superiore a 10 milioni di euro, attraverso l’esame dei bilanci riclassificati relativi all’anno 2004 e l’applicazione di alcuni indicatori di tipo economico-patrimoniale. Anche questa ricerca è stata strutturata in due parti e – ha detto Gilardi “se incrociamo i dati ricavati dalle due sezioni, si può notare come il 58% circa delle imprese del campione perugino rientra nei casi di miglioramento di costo del credito rispetto a Basilea 1”.
La parte tecnica del convengo era stata aperta dall’intervento di Sandro Pettinato dell’Area Servizi Finanziari e Infrastrutture di Unioncamere dedicato a “L’accesso del credito per la piccola impresa: il lavoro delle Camere di Commercio” e di Alberto Pacifici, vice presidente della Commissione regionale umbra dell’ABI e membro del Consiglio Camerale, su “Basilea 2 e rischio di credito: una nuova cultura nella relazione Banca-Impresa”. L’ABI evidenzia come Basile 2 rappresenti per il sistema delle imprese una opportunità e non meramente un rischio. Nel suo intervento il Vice Presidente della Commissione umbra dell’ABI Alberto Pacifici ha affermato che Basilea 2 implichi anche una autentica operazione culturale. “Basilea 2 – ha detto Pacifici – ci impegna a compiere un salto culturale: passare da una valutazione sostanzialmente qualitativa del rischio ad una valutazione quantitativa, il più possibile oggettiva e numerabile, attraverso metodologie e sistemi applicativi complessi ma di qualità”. “Per affrontare in modo efficace il cuore del problema – ha continuato il vicepresidente della Commissione Umbra ABI – è necessario un avanzamento culturale che passa attraverso una evoluzione dei rapporti fra operatori economici e sistema dell’intermediazione creditizia, una evoluzione all’insegna della trasparenza dell’intensificazione della comunicazione qualificata, numericamente supportata, utile per realizzare più adeguati processi di pianificazione economico finanziaria e di controllo di gestione”.
Agli interventi dei relatori è seguito il dibattito “Ruolo dei Confidi dopo Basilea 2: opinioni a confronto” moderato dal Prof. Loris Nadotti, professore straordinario di Economia degli Intermediari Finanziari dell’Universita’ degli Studi di Perugia. Sono intervenuti i rappresentanti del sistema Confidi regionale - Api Fidi, Co.Fi.Re. Umbria, Confidi Confcommercio, Confidi Perugia, Co.Se.Fi.R., Fidimpresa Perugia. Presente al dibattito il presidente della GePaFin S.p.a., società finanziaria per le piccole e medie imprese della Regione dell’Umbria, ing. Giacomo Porrazzini.

 

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