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02-09-2016

Le Camere di Commercio a fianco dei cittadini e delle imprese colpiti dal terremoto

 

 

Prima riunione dell’Unità di Coordinamento di cui fanno parte le Camere di Commercio delle province interessate dal sisma, Rieti, Ascoli Piceno, Perugia, Fermo, Teramo e l’Aquila.

Sono oltre 3700 le imprese operanti nelle zone interessate dal sisma del 24 agosto di Lazio, Marche, Umbria e Abruzzo. 5000 gli addetti.

A Norcia, Cascia, Preci e Monteleone di Spoleto, i comuni umbri interessati dal terremoto, le attività produttive registrate sono 1615, 2557 gli addetti.
Giorgio Mencaroni, Presidente della Camera di Commercio di Perugia e Mario Pera, Segretario Generale, hanno partecipato alla prima riunione dell’Unità di Coordinamento camerale, convocata da Unioncamere nazionale.


Il Presidente Giorgio Mencaroni: “L’Unità di Coordinamento ha adottato i primi interventi a beneficio delle imprese: sospensione del diritto annuale per le imprese danneggiate; costituzione presso Unioncamere di un Fondo di solidarietà alimentato dai contributi di tutte le Camere di commercio italiane, diretto ad agevolare la più rapida ripresa delle attività produttive; messa a disposizione di un sistema telematico – già utilizzato con le imprese colpite dall’alluvione ligure – per la comunicazione, da parte degli imprenditori, dei danni subiti”.

Sempre attivo, inoltre, lo Sportello unico telematico per le attività produttive che, per i comuni di Amatrice e Accumoli (in provincia di Rieti), Campotosto e Montereale (L’Aquila), è gestito dalle Camere di commercio in virtù della convenzione siglata con i rispettivi Comuni.
Il coordinamento ha anche disposto la predisposizione di una corsia “preferenziale” per gli imprenditori che abbiano necessità di dialogare con la propria Camera di commercio.

Ancora il Presidente Mencaroni: “L’Unità di coordinamento ha esaminato anche gli effetti, gravissimi anche questi, derivanti dal danno indiretto del terremoto, che ricade sulle imprese delle aree non direttamente interessate dal sisma. Penso, soprattutto, alla pesante contrazione dei flussi turistici che registriamo in aree molto distanti dall’epicentro del sisma. A risentirne non solo il comparto ricettivo, ma anche il vastissimo indotto. Occorre che l’informazione, media e social, sia più precisa e corretta nel fornire l’ampiezza reale delle zone a rischio, così da evitare reazioni del tutto ingiustificate”.

  

Poco più di 3.700 imprese e oltre 5mila addetti totali. 670 imprese hanno sede ad Amatrice, Accumoli e Arquata del Tronto, oltre 1615 a Norcia, Cascia, Preci e Monteleone di Spoleto con 2557 addetti. Queste le attività produttive, soprattutto di piccola dimensione e a carattere familiare, presenti nell’area colpita dal terremoto del 24 agosto scorso. La mappa delle imprese registrate nei 16 Comuni individuati dal Governo nella dichiarazione di stato di emergenza, scattata dal Registro delle imprese delle Camere di Commercio, è stata subito messa a disposizione della Protezione civile per agevolare la quantificazione dei danni.

Partendo da questo primo censimento, l’Unità di coordinamento delle Camere di commercio per il sostegno alle imprese colpite dal sisma, alla quale partecipano i presidenti ed i segretari generali delle Camere delle 6 province interessate (Ascoli Piceno, Fermo, L’Aquila, Perugia, Rieti e Teramo), oltre al presidente di Unioncamere, Ivan Lo Bello, e al segretario generale, Giuseppe Tripoli, ed InfoCamere, ha messo a punto nella sua prima riunione una serie di azioni dirette ad agevolare un rapido riavvio delle attività economiche.

Esse prevedono in primo luogo la sospensione del diritto annuale per le imprese danneggiate. A vantaggio di queste ultime, è stato messo a disposizione da InfoCamere un sistema telematico – già utilizzato con le imprese colpite dall’alluvione ligure - che consentirà la comunicazione, da parte degli imprenditori, dei danni subiti. Sempre attivo, inoltre, lo Sportello unico telematico per le attività produttive che, per i comuni di Amatrice e Accumoli (in provincia di Rieti), Campotosto e Montereale (L’Aquila), è gestito dalle Camere di commercio in virtù della convenzione siglata con i rispettivi Comuni.
Il Coordinamento camerale ha anche disposto la predisposizione di una corsia “preferenziale” per gli imprenditori che abbiano necessità di dialogare con la propria Camera di commercio.
Infine, verrà costituito presso Unioncamere un Fondo di solidarietà alimentato dai contributi di tutte le Camere di commercio e che sarà diretto proprio ad agevolare la più rapida ripresa delle attività produttive.

“Le Camere di commercio faranno del proprio meglio per aiutare gli imprenditori delle aree colpite dal terremoto a ricostruire il proprio futuro”, ha sottolineato il presidente di Unioncamere, Ivan Lo Bello. “Saremo al fianco di imprese e amministratori locali per contribuire al più rapido ripristino delle attività con i nostri servizi digitali, l’affiancamento ed il sostegno del nostro personale e la concretezza delle risorse economiche che riusciremo a mettere in campo”.

Ancora il Presidente Giorgio Mencaroni: “L’Unità di coordinamento ha esaminato anche gli effetti, gravissimi anche questi, derivanti dai danni indiretti del terremoto, che ricadono sulle imprese delle aree non direttamente interessate dal sisma. Penso, soprattutto, alla pesante contrazione dei flussi turistici che registriamo in zone molto distanti dall’epicentro del sisma. A risentirne non solo il comparto ricettivo, ma anche il vastissimo indotto. Occorre che l’informazione, media e social, sia più precisa e corretta nel fornire l’ampiezza reale delle zone a rischio, così da evitare reazioni del tutto ingiustificate”.

Nei tre comuni di Amatrice, Accumoli e Arquata del Tronto i più colpiti dal sisma, a fine giugno risultano registrate complessivamente 670 imprese, all’interno delle quali, tra imprenditori e dipendenti, lavorano 812 persone. In Umbria nei quattro comuni di Norcia, Cascia, Preci e Monteleone di Spoleto il tessuto imprenditoriale è ancora più denso e comprende 892 imprese a Norcia, 490 a Cascia, 122 a Preci e 111 a Monteleone di Spoleto. In totale 1615 imprese che danno lavoro a quasi 2600 addetti. In questa zona dell’Umbria, centro della norcineria, le imprese agroalimentari sono 513.

Amatrice, il centro dove si è avuto il maggior numero di vittime, le imprese sono 417, 287 delle quali sono imprese individuali, e 458 gli addetti totali. Predominanti per la realtà locale il settore agricolo, con 156 imprese, quello commerciale (80) e le attività di alloggio e ristorazione (38). Consistente però anche la presenza di imprese delle costruzioni (61).
Nel piccolo comune di Accumoli invece risultano registrate 91 imprese e 133 addetti totali. L’agricoltura (47 imprese) appare il settore maggiormente rappresentato, seguito dal commercio con 15 attività.
Ad Arquata del Tronto il Registro camerale annota la presenza di 162 imprese con 221 addetti totali. La prevalenza anche in questo caso va alle attività agricole (54 imprese), seguite dal commercio (25) e dai servizi di alloggio e ristorazione (23). Più accentuata che negli altri due comuni è la componente manifatturiera, cui appartengono 21 imprese.


Poco più di 3.700 imprese e oltre 5mila addetti totali. 670 imprese hanno sede ad Amatrice, Accumoli e Arquata del Tronto, oltre 1615 a Norcia, Cascia, Preci e Monteleone di Spoleto con 2557 addetti. Queste le attività produttive, soprattutto di piccola dimensione e a carattere familiare, presenti nell’area colpita dal terremoto del 24 agosto scorso. La mappa delle imprese registrate nei 16 Comuni individuati dal Governo nella dichiarazione di stato di emergenza, scattata dal Registro delle imprese delle Camere di Commercio, è stata subito messa a disposizione della Protezione civile per agevolare la quantificazione dei danni.

Partendo da questo primo censimento, l’Unità di coordinamento delle Camere di commercio per il sostegno alle imprese colpite dal sisma, alla quale partecipano i presidenti ed i segretari generali delle Camere delle 6 province interessate (Ascoli Piceno, Fermo, L’Aquila, Perugia, Rieti e Teramo), oltre al presidente di Unioncamere, Ivan Lo Bello, e al segretario generale, Giuseppe Tripoli, ed InfoCamere, ha messo a punto nella sua prima riunione una serie di azioni dirette ad agevolare un rapido riavvio delle attività economiche.

Esse prevedono in primo luogo la sospensione del diritto annuale per le imprese danneggiate. A vantaggio di queste ultime, è stato messo a disposizione da InfoCamere un sistema telematico – già utilizzato con le imprese colpite dall’alluvione ligure - che consentirà la comunicazione, da parte degli imprenditori, dei danni subiti. Sempre attivo, inoltre, lo Sportello unico telematico per le attività produttive che, per i comuni di Amatrice e Accumoli (in provincia di Rieti), Campotosto e Montereale (L’Aquila), è gestito dalle Camere di commercio in virtù della convenzione siglata con i rispettivi Comuni.
Il Coordinamento camerale ha anche disposto la predisposizione di una corsia “preferenziale” per gli imprenditori che abbiano necessità di dialogare con la propria Camera di commercio.
Infine, verrà costituito presso Unioncamere un Fondo di solidarietà alimentato dai contributi di tutte le Camere di commercio e che sarà diretto proprio ad agevolare la più rapida ripresa delle attività produttive.

“Le Camere di commercio faranno del proprio meglio per aiutare gli imprenditori delle aree colpite dal terremoto a ricostruire il proprio futuro”, ha sottolineato il presidente di Unioncamere, Ivan Lo Bello. “Saremo al fianco di imprese e amministratori locali per contribuire al più rapido ripristino delle attività con i nostri servizi digitali, l’affiancamento ed il sostegno del nostro personale e la concretezza delle risorse economiche che riusciremo a mettere in campo”.

Ancora il Presidente Giorgio Mencaroni: “L’Unità di coordinamento ha esaminato anche gli effetti, gravissimi anche questi, derivanti dai danni indiretti del terremoto, che ricadono sulle imprese delle aree non direttamente interessate dal sisma. Penso, soprattutto, alla pesante contrazione dei flussi turistici che registriamo in zone molto distanti dall’epicentro del sisma. A risentirne non solo il comparto ricettivo, ma anche il vastissimo indotto. Occorre che l’informazione, media e social, sia più precisa e corretta nel fornire l’ampiezza reale delle zone a rischio, così da evitare reazioni del tutto ingiustificate”.

Nei tre comuni di Amatrice, Accumoli e Arquata del Tronto i più colpiti dal sisma, a fine giugno risultano registrate complessivamente 670 imprese, all’interno delle quali, tra imprenditori e dipendenti, lavorano 812 persone. In Umbria nei quattro comuni di Norcia, Cascia, Preci e Monteleone di Spoleto il tessuto imprenditoriale è ancora più denso e comprende 892 imprese a Norcia, 490 a Cascia, 122 a Preci e 111 a Monteleone di Spoleto. In totale 1615 imprese che danno lavoro a quasi 2600 addetti. In questa zona dell’Umbria, centro della norcineria, le imprese agroalimentari sono 513.

Amatrice, il centro dove si è avuto il maggior numero di vittime, le imprese sono 417, 287 delle quali sono imprese individuali, e 458 gli addetti totali. Predominanti per la realtà locale il settore agricolo, con 156 imprese, quello commerciale (80) e le attività di alloggio e ristorazione (38). Consistente però anche la presenza di imprese delle costruzioni (61).
Nel piccolo comune di Accumoli invece risultano registrate 91 imprese e 133 addetti totali. L’agricoltura (47 imprese) appare il settore maggiormente rappresentato, seguito dal commercio con 15 attività.
Ad Arquata del Tronto il Registro camerale annota la presenza di 162 imprese con 221 addetti totali. La prevalenza anche in questo caso va alle attività agricole (54 imprese), seguite dal commercio (25) e dai servizi di alloggio e ristorazione (23). Più accentuata che negli altri due comuni è la componente manifatturiera, cui appartengono 21 imprese.
 

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