La Camera di Commercio di Perugia ha presentato i dati del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal, relativi al mese di novembre 2020 e al trimestre novembre 2020 – gennaio 2021.
“Negativi i dati anche se l’osservazione si sposta sul trimestre novembre 2020 gennaio 2021. 7.320 le entrate al lavoro previste quest’anno contro le 10.150 del 2019, con una perdita di 2.830 posti, pari al 27,9%”.
Su base regionale le assunzioni programmate saranno nel mese di novembre 2.800 (-28,2%).
“Meno lavoro, ma anche meno lavoro stabile e di qualità” aggiunge il Segretario Mario Pera. “A Novembre ’20 delle 2.230 assunzioni solo il 31% sarà con contratto a tempo indeterminato o di apprendistato, mentre il 69% sarà a termine, a tempo determinato o altri contratti con durata predefinita.“Rispetto a un anno fa, la differenza è marcata, osserva il Segretario Pera: a novembre 2019 le assunzioni a tempo indeterminata raggiunsero il 39%, otto punti più di quest’anno”.
Non va meglio su base regionale Umbria, al contrario. Sempre in questo novembre ’20, le assunzioni previste saranno 2.800, in flessione del 28,2%, corrispondente a 1.100 entrate in meno”.
L’Umbria peggiora sia la media nazionale (-24,3), che quella della circoscrizione Centro Italia (- 26,3%). Dalla rilevazione Excelsior di novembre si ricava che solo 2 regioni, Marche e Toscana, hanno un risultato peggiore di quello dell’Umbria.
I Settori che creano più lavoro sono quelli dei Servizi, dove si concentrerà il 60% delle assunzioni previste, mentre a livello dimensionale le imprese più dinamiche sono quelle con meno di 50 dipendenti, dove trovano nuova occupazione 7 lavoratori su 10.
Ai giovani con meno di 30 anni andrà una quota di posti di lavoro pari al 30%, il 18% sarà destinato a dirigenti, specialisti e tecnici, l’11% delle entrate previste sarà destinato a personale laureato.
Le imprese con almeno un dipendente, che prevedono assunzioni a novembre ’20 sono l’8% del totale, in calo di tre punti in un anno.
Mismatching tra domanda e offerta di lavoro, ancora molto alto: in 38 casi su 100 le imprese prevedono di avere difficoltà a trovare i profili desiderati.