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05-04-2011

Borsa Merci - Forum sull'andamento dei prezzi dei prodotti agricoli

 


 

 

Forum della Camera di Commercio sull’andamento dei prezzi dei prodotti agricoli quotati alla Borsa Merci di Perugia nel secondo semestre del 2010.


Cereali in deciso rialzo nel semestre, ma partendo dai bassi livelli del luglio 2010, quando i prezzi non compensavano i costi di produzione.

L’orzo ha spuntato l’aumento più significativo: + 65%, mentre il grano tenero ha sorpassato il duro, peraltro anch’esso in risalita.


Tendenza al ribasso per suini da allevamento e contenuto rialzo per i suini da macello.


L’aumento delle materie prime mette in difficoltà gli allevatori, che scontano prezzi in diminuzione per i bovini di allevamento e in leggerissimo aumento per quelli da macello, pur sempre su livelli bassi.


Stabile, con qualche spunto positivo l’olio extravergine di oliva. Il vino da tavola si conferma su prezzi bassi.


Bruno Diano, presidente del Comitato Borsa Merci di Perugia: “L’aumento dei prezzi dei cereali ha dato una boccata d’ossigeno alla nostra Agricoltura, ma accresce le difficoltà degli allevatori. Negli ultimi 3 anni i prezzi dei cereali spesso non hanno compensato i costi di produzione”.
E dopo un picco nel mese di gennaio 2011 la tendenza sembra puntare nuovamente al ribasso.

 

La Camera di Commercio di Perugia e il Comitato della Borsa Merci hanno tenuto un Forum sull’andamento dei prezzi dei prodotti agricoli nel secondo semestre del 2010.


“La Borsa Merci di Perugia - ha ricordato aprendo i lavori il segretario generale della Camera di Commercio di Perugia Dott. Mario Pera – riporta le quotazioni di ben 286 voci merceologiche: cereali e derivati, legumi, semi oleaginosi, sementi foraggeri, oli, uve e vini, bovini, suini, equini, animali da cortile, foraggi e paglia. Tutti i martedì gli operatori dei settori della produzione, trasformazione e intermediazione tengono mercato presso la Borsa Merci; chiuse le contrattazioni, seguendo le indicazioni fornite dal Comitato della Borsa Merci, la Camera di Commercio redige il Listino Prezzi Settimanale che gli operatori possono consultare anche on line sul sito della Camera”.


Dal Forum, un dato è emerso con chiarezza: il secondo semestre 2010 ha fatto registrare un forte rialzo dei prezzi dei cereali, sia del frumento, tenero e duro, che dell’orzo e del mais.


Andrea Pasqualucci, responsabile della Borsa Merci “Il prezzo del grano tenero ha registrato nei sei mesi considerati - da luglio a dicembre 2010 - un aumento intorno al 57% (con quotazione a fine anno da 224,75 a 237,25 euro alla tonnellata) ed ha compiuto il sorpasso nei confronti del grano duro, la cui quotazione pure in crescita intorno al 35% non è andata oltre i 213,25 euro a tonnellata”.
In aumento anche il mais di circa il 30%, mentre tra i prodotti cerealicoli l’orzo è quello che ha fatto segnare la crescita di prezzo più significativa: + 62,3% medio sulle 3 categorie di prodotto.
“Senz’altro i cereali hanno spuntato quotazioni in forte ascesa – ha commentato il Dr. Bruno Diano, presidente del Comitato Borsa Merci di Perugia – ma devono essere opportunamente considerate le posizioni di partenza che a luglio 2010, all’inizio del periodo considerato, erano attestate su livelli molto bassi. Ai prezzi di luglio 2010 – e ciò sta accadendo da quasi 3 anni – i nostri agricoltori non riescono a compensare i costi di produzione”. Ancora il presidente Diano: “A Gennaio 2011 il picco rialzista ha toccato il suo massimo, ma poi è sembrato riemergere un raffreddamento dei prezzi con una tendenza ribassista che temo possa prolungarsi anche nei restanti mesi del 2011”. “Rialzi – ha notato il Dr. Bruno Diano – che portano una boccata di ossigeno agli agricoltori, ma mettono in difficoltà gli allevatori: materie prime più care significano per loro costi più alti e, per di più, mentre il mercato di bovini e suini continua ad essere improntato su un basso livelli di prezzo”.


E l’andamento del secondo semestre 2010 parla chiaro.
“Per quanto riguarda i bovini di allevamento la tendenza è ad una diminuzione dei prezzi, già estremamente bassi” conferma il responsabile della Borsa Merci Andrea Pasqualucci. E ancora: “Per quel che riguarda invece i bovini da macello abbiamo intravisto nel II semestre 2010 un leggerissimo aumento dei prezzi, che comunque si sono mantenuti estremamente bassi per tutto il periodo considerato”.
Più complessa è la situazione dei suini da allevamento caratterizzata da diverse oscillazioni, anche rilevanti, nell’arco del semestre di riferimento, anche se in generale si può notare una tendenza alla diminuzione dei prezzi più accentuata per le pezzature minori (lattonzoli kg 6, fino ai magroncelli da kg 50) .
Diversa la situazione per i suini da macello che nonostante alcune oscillazioni di segno positivo, ma anche negativo, hanno fatto segnare un generale rialzo, da luglio a dicembre 2010, a seconda delle pezzature.


Contrastato l’andamento per altre categorie merceologiche come l’olio di oliva e il vino da tavola, che rivestono una qualche rilevanza a livello provinciale.
Per quel che riguarda l’olio extra vergine di oliva prodotto in provincia di Perugia va sottolineato come nel corso del II semestre 2010 il prezzo è rimasto completamente invariato ad eccezione di un significativo aumento nel mese di novembre mentre il prezzo dell’olio extra-vergine di produzione nazionale ha subito diverse oscillazioni mensili che tuttavia nel semestre considerato hanno assunto un valore positivo con un discreto aumento finale.
Invariata la situazione di un’altra categoria merceologica di peso a livello provinciale, il vino da tavola, con prezzi rimasti non solo estremamente bassi ma anche perfettamente costanti e privi di ogni tipo di variazione nel II° semestre 2010.


Il Forum si è soffermato anche sul tema della disomogeneità delle quotazioni tra le borse merci di Perugia e Bologna, una delle piazze più importanti d’Italia.
“Differenze di quotazioni esistono realmente – ha spiegato il Dr. Bruno Diano – ma esistono anche delle ragion che almeno in parte spiegano il fenomeno. La prima, tecnica, è riferita alla diversità delle fasi di scambio cui fanno riferimento i Listini delle due Borse Merci. Altro motivo è di natura strettamente commerciale: la Borsa Merci di Perugia, al contrario di quella di Bologna, quota i prodotti cerealicoli locali “franco centri di raccolta, escluso qualsiasi costo dei servizi”. In sostanza il prezzo della merce è quello che effettivamente viene pagato alla consegna direttamente all’agricoltore, escluse spese di trasporto ed accessorie”.


Il segretario generale della Camera di Commercio di Perugia Dr. Mario Pera ha chiuso i lavori del Forum annunciando alcune novità che interesseranno l’attività della Borsa Merci nell’anno in corso. E in particolare, l’avvio di una convenzione con il laboratorio Analysis per la prestazione di servizi di analisi chimico-fisiche ed organolettiche sui principali prodotti agricoli locali. In cantiere iniziative per la promozione della Borsa Merci Telematica Italiana (BMTI), attiva in 41 mercati telematici di interesse della nostra regione: frumento tenero, frumento duro, granoturco secco, cereali minori, sottoprodotti della macinazione,semi di girasole, farine di frumento tenero, sfarinati di frumento duro, suini vivi, vino da tavola, olio di oliva, bovini e uova. Tra i servizi accessori che vengono offerti agli operatori professionali che decidono di utilizzare il mercato telematico vale la pena ricordare alcuni servizi finanziari come ad esempio l’anticipo pro solvendo delle fatture derivanti da contratti telematici oltre che l’ottenimento anticipato di una somma destinata al pagamento dei propri fornitori italiani.

 

 

 

 


 

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