24-04-2012

Taste Umbria

 

 

Le eccellenze agroalimentari e l’enogastronomia umbre piacciono al mercato cinese. “Taste Umbria” - progetto della Camera di Commercio di Perugia - guida le piccole imprese dei settori agroalimentare e turistico verso la Cina.Operatori, buyers, giornalisti, studenti cinesi percorrono le strade dell’eccellenza e del gusto umbri. Partito da Perugia uno Study Tour cui partecipano 7 buyers e 3 giornalisti cinesi che toccherà aziende agricole, cantine, oleifici e frantoi, agriturismi, ristoranti tipici di diverse città della provincia di Perugia. In programma cooking class tenute presso l’Università dei Sapori.

 

 

Se è vero come è vero che dal mercato cinese non si può più prescindere, a maggior ragione appare altrettanto certo che l’Italia deve intensificare le azioni rivolte a supportare le politiche di export verso la Cina.
L’Umbria, pur con le sue ridotte dimensioni, in alcuni settori produttivi può vantare una buona attrattività e significative possibilità di approccio al mercato cinese, sempre più sensibile nei confronti di prodotti ad alto contenuto qualitativo.
 

Per i comparti dell’agroalimentare e del turismo, la Camera di Commercio di Perugia con il progetto “Taste Umbria” sta investendo sul grande paese asiatico realizzando iniziative promozionali mirate alla conoscenza delle nostre eccellenze agroalimentari ed enogastronomiche che hanno tutte le caratteristiche per incontrare le preferenze dei consumatori cinesi, che possono disporre di una crescente capacità di spesa.
Il Progetto “Taste Umbria” ha avviato in questi giorni uno Study Tour – che segue altre iniziative già portate a compimento nei mesi scorsi – cui sta partecipando una delegazione cinese composta da 7 buyers di imprese commerciali del settore food e 3 giornalisti di quotidiani di Pechino e Shangai. 
 

“Lo Study Tour organizzato da “Taste Umbria”, accompagna gli ospiti cinesi lungo le nostre strade dell’eccellenza, mettendoli nella condizione di scoprire e toccare con mano la qualità e l’originalità dei prodotti che sono alla base della tradizione enogastronomica umbra - ha dichiarato Giorgio Mencaroni, presidente della Camera di Commercio di Perugia. Il percorso che seguiremo si snoda tra aziende agricole, cantine, oleifici e frantoi, ma anche agriturismi e ristoranti tipici, ma ci fermeremo anche per mostrare come la cucina tipica umbra i prodotti della sua terra. Metteremo i nostri ospiti cinesi dietro i fornelli e gli sveleremo i segreti della nostra cucina e le sue straordinarie doti gustative e salutistiche”. Lo Study Tour toccherà Perugia, Assisi, Panicale e il Trasimeno, Trevi, Bevagna, Montefalco e la Valle Umbra, Todi e la media Valle del Tevere.


“Taste Umbria” della Camera di Commercio di Perugia, inoltre, punta ad inserire le piccole e micro imprese del settore agroalimentare e a quelle del turismo e dei servizi in un circuito di promozione commerciale di ampia portata che Unioncamere Nazionale ha lanciato con il marchio “Ospitalità Italiana, Ristoranti Italiani nel Mondo", “un potente strumento a sostegno dell'internazionalizzazione delle imprese Italiane” ha detto il presidente Mencaroni. “che in Cina ha già coinvolto 16 ristoranti e strutture ricettive operanti nelle città di Guangzhou, Pechino, Shanghai, Shenzhen”.


La cucina italiana piace molto ai cinesi e dunque si possono aprire importanti occasioni di export per le produzioni agroalimentari di qualità, comprese quelle a marchio Umbria, che pur in una dimensione di nicchia, possono garantire ottimi ritorni. E le potenzialità delle eccellenze umbre non sono irrilevanti, visto che oltre il 70% dell’export agroalimentare italiano verso la Cina è concentrato su tre gruppi di prodotti, vini e mosti, cioccolata e altre preparazioni alimentari contenenti cacao, biscotteria e olio d’oliva, tutti prodotti che vedono l’Umbria in posizioni fortemente concorrenziali.

 

““Taste Umbria” punta sulla carta dell’eccellenza enogastronomica e agroalimentare – ha concluso il presidente della Camera di Commercio Mencaroni - e indirizza le pmi verso un mercato di approccio non semplice, ma sempre più ricettivo e interessante, in cui si muove una classe media forte di quasi 500 milioni di persone con crescente capacità di spesa e attenta a prodotti di buona qualità”.
 

Voci collegateagroalimentare, mercato, turismo

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