Presentati i risultati dell’Osservatorio economico dell’Umbria per il II° Trimestre 2012, realizzato da Unioncamere Umbria su un campione di 600 imprenditori rappresentativi dell’economia regionale.
Il Presidente Giorgio Mencaroni, nell’illustrare i dati più aggiornati dell’economia umbra, ha affermato: L'economia va male ma non peggio della media nazionale. I numeri non sono esaltanti ma presentano piccoli segnali di inversione di tendenza. Soprattutto per quello che riguarda l'export e le aziende che puntano con più decisione sull'innovazione. La dinamica delle imprese (nuove iscrizioni e cessazioni) è più stabile e mostra finalmente segnali positivi, in particolare per la nascita di nuove Società di Capitali (+18% rispetto all'anno precedente): il dato non indica solo forme di autoimpiego per rispondere in qualche modo alla crisi ma segnala attività strutturate e quindi la presenza di imprese vere e proprie che affrontano i mercati.
L’analisi è stata condotta nei vari settori economici con approfondimenti in merito a: iscrizioni e cessazioni totali di imprese, iscrizioni e cessazioni per comparto produttivo, iscrizioni di imprese ”femminili” “giovanili” e “straniere”, procedure concorsuali, ed infine scioglimenti e liquidazioni.
In generale il quadro congiunturale, basato sui risultati conseguiti nel 2° trimestre 2012 dal sistema produttivo regionale, sembra sostanzialmente confermare il trend sfavorevole già osservato nei primi tre mesi dell’anno ma, in definitiva, ancora Mencaroni: l’economia è ancora malata arrivano, però, segnali di ripresa dalle imprese che esportano, dalle aziende più attente all'innovazione e, dalla nascita di nuove Società di Capitali.
Comunicato stampa Unioncamere