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21-03-2013

Osservatorio congiunturale Manifatturiero: industriale ed artigiano e Commercio, IV° trimestre 2012

 

 

Il Manifatturiero e il Commercio della Provincia di Perugia chiudono il 2012 in profondo rosso.
Negli ultimi tre mesi dell’anno ulteriore appesantimento degli indici di Produzione, Fatturato, Ordinativi del Manifatturiero e delle Vendite commerciali.
Nessun comparto del Manifatturiero è in territorio positivo e nel Commercio le vendite natalizie hanno portato qualche beneficio soltanto alla Grande Distribuzione. Settori Artigiani: crisi continua, con arretramento anche rispetto al trimestre precedente.


Giorgio Mencaroni, presidente della Camera di Commercio di Perugia: “Negli ultimi 3 mesi del 2012 l’attività del Manifatturiero provinciale ha subito una nuova contrazione, annullando i peraltro lievissimi progressi registrati nel trimestre precedente.
Nel Commercio il periodo natalizio non ha fatto la differenza attesa: rispetto al trimestre precedente il miglioramento è irrisorio ( -8,1 contro - 8,5%) e a beneficiarne è stata soltanto la Grande Distribuzione.
Nonostante la pesantezza di questa nuova fase recessiva nel Manifatturiero provinciale gli investimenti non si sono fermati: nel 2012 il 41% delle imprese - soprattutto quelle con oltre 49 dipendenti - ne ha effettuati e di queste il 42% li ha addirittura aumentati rispetto ad un anno fa. Questo è un dato di grande importanza nella prospettiva di una ripresa, che tuttavia non pensiamo possa arrivare entro il 2013”.


MANIFATTURIERO

Il calo della domanda, soprattutto interna, colpisce tutti i settori del Manifatturiero della Provincia di Perugia: negli ultimi 3 mesi del 2012 si intensifica la flessione di Produzione, Fatturato e Ordinativi. Soltanto l’Export mantiene ancora il segno positivo, anche se con valori modesti e in raffreddamento. E’ questo in sintesi lo scenario che emerge dall’Osservatorio Congiunturale della Camera di Commercio di Perugia attraverso l’indagine condotta nel mese di gennaio 2013 su un campione di oltre 300 imprese manifatturiere.


Peggiora la Produzione evidenziando la variazione tendenziale più bassa dal 2010. La flessione della Produzione su base annuale si attesta a -6,0%, a fronte del -4,7% tendenziale registrato nel trimestre precedente (III Trim. 2012). Il dato della provincia di Perugia risulta in linea con la media nazionale (-6,1%) ma meno critico di quello del Centro, che registra un -6,7%.


Il Fatturato perugino nell’ultimo trimestre del 2012 evidenzia un ulteriore deterioramento su base annua: la variazione tendenziale scende a -7,2%, a fronte del –4,7% registrato nel III trimestre del 2012. In questo caso il dato perugino risulta più critico di quello del Centro, che si attesta a -5,5%, e del valore medio nazionale, pari a -5,7%.


Il Fatturato Estero registra ancora una lieve crescita tendenziale, in linea con quanto avvenuto lo scorso trimestre. La variazione tendenziale del IV trimestre 2012, infatti, è positiva, pari a +0,5%, poco al di sotto del +0,7% registrato lo scorso trimestre e di poco superiore al valore del Centro (+0,3%), ma ben al di sotto della media nazionale, pari a +1,4%.


Nel IV trimestre 2012 gli Ordinativi delle imprese manifatturiere della provincia calano ulteriormente e fanno registrare una variazione del -6,6% su base annua, a fronte del -4,7% tendenziale del III trimestre. Si tratta di un risultato peggiore sia rispetto al Centro, che si attesta a -6,1% e al valore medio nazionale, pari a -6,0%.
Tra le pochissime note positive, gli Ordinativi Esteri, che pur contraendosi tendenzialmente, continuano ad assumere valore positivo: la variazione su base annua, infatti, mostra un +1,4%, in attenuazione rispetto al +2,2% tendenziale del III trimestre dell’anno. 
 

 

Crisi continua e in accentuazione per l’Artigianato. Nel IV trimestre 2012 la Produzione evidenzia un -8,1% a fronte del -6,9% dello scorso trimestre, il Fatturato segna un -9,9%, rispetto al precedente -5,6%; e gli Ordinativi, con un -8,8%, mostrano un arretramento sul -6,9% del precedente trimestre.

Le Imprese Manifatturiere nel breve periodo non si attendono segnali di ripresa del ciclo economico. Il bilancio complessivo delle previsioni per il I trimestre del 2013 è caratterizzato dal marcato pessimismo sia per la Produzione, sia per gli Ordinativi che per il Fatturato. Le imprese che prevedono un incremento della Produzione sono inferiori a quelle che si attendono una diminuzione, il saldo si attesta a -12, in peggioramento rispetto al -2 del precedente trimestre. Le aspettative relative al I trimestre 2013 segnalano anche per il Fatturato un saldo che si attesta ancora in campo negativo (-10) e che appare in peggioramento rispetto allo scorso trimestre (–5). Per gli Ordinativi, il saldo scende a -12, a fronte del -5 del precedente periodo.
La novità è costituita dalla previsione negativa anche per l’attività di Export, che è vista in rallentamento, con gli Ordinativi preventivati nel I trimestre 2013 in area negativa.


Giorgio Mencaroni, presidente della Camera di Commercio di Perugia: “Negli ultimi 3 mesi del 2012 l’attività del Manifatturiero provinciale ha subito una nuova contrazione, annullando i peraltro lievissimi progressi registrati nel trimestre precedente. Da notare che non registriamo alcun settore in area positiva: è un dato che evidenzia una situazione pesantissima, che potrebbe prolungarsi anche nell’intero 2013”.


Ancora il Presidente Mencaroni: “Nel Commercio il periodo natalizio non ha fatto la differenza attesa: rispetto al trimestre precedente il miglioramento è irrisorio ( -8,1 contro - 8,5%) e a beneficiarne è stata soltanto la Grande Distribuzione”. “Un dato forse inatteso, ma estremamente incoraggiante: nonostante la pesantezza di questa nuova fase recessiva nel Manifatturiero provinciale gli investimenti non si sono fermati: nel 2012 il 41% delle imprese - soprattutto quelle con oltre 49 dipendenti - ne ha effettuati e di queste il 42% li ha addirittura aumentati rispetto ad un anno fa. Questo è un dato di grande significato nella prospettiva di una ripresa, che tuttavia non pensiamo possa arrivare entro il 2013”.


Abbiamo bisogno di interventi profondi ed immediati, sia a livello centrale che locale, ha detto il Presidente della Camera di Commercio perugina, ma lo stallo politico uscito dalle elezioni non aiuta di certo. Inutile ribadire la gravità di una situazione che tutti conoscono, ma temiamo che l’indeterminatezza politico-istituzionale possa mandare in fumo ogni attesa di “tenue ripresa” entro la fine del 2013”. “Del resto, a me pare – ha continuato Mencaroni – che già ora le condizioni per una ripresa dalla fine del 2013 appaiano tutt’altro che solide. Il primo trimestre 2013 e quiasi alla fine e già sappiamo che non porterà nulla di buono. Sul resto dell’anno si allunga l’ombra di problemi tutt’altro che avviati a soluzione, con una pressione fiscale prevista addirittura in aumento, con un incidenza fiscale che si porterà ai massimi storici, intorno al 45% del PIL. E il credito che ha già fatto vedere a fine 2012 che per le imprese il credit crunch non ha perso di intensità, con il 40% delle richieste di finanziamento avanzate dalle imprese nel IV trimestre 2012 respinte o rigettate. E i consumi che dopo il crollo del 4,1% del 2012, scenderanno ancora almeno dell’1,5%. Non mi pare sia questa la strada che porta alla ripresa”. 


Gli investimenti nel 2012

La percentuale delle imprese manifatturiere che hanno effettuato investimenti nel 2012 è pari al 41%, valore superiore al 38% registrato a livello regionale. Tra le imprese che hanno effettuato investimenti il 42% li ha addirittura incrementati rispetto all’anno precedente, il 37% li ha effettuati nella stessa misura e solo il 21% li ha ridotti.

Sono soprattutto le imprese di maggiori dimensioni ad investire. Oltre la metà delle imprese con più di 49 dipendenti ha realizzato investimenti nel corso del 2012; per le imprese di dimensioni inferiori la quota scende a circa un terzo.

Gli investimenti realizzati sono stati finalizzati principalmente ad acquisto di impianti e macchinari; in particolare il 37% per l’acquisto di mezzi di produzione uguali a quelli esistenti e il 24% per l’acquisto di impianti e/o macchinari innovativi.

 

COMMERCIO

Ancora in flessione nella provincia di Perugia le vendite del Commercio, ma la contrazione, dopo la brusca discesa dello scorso trimestre, si attenua grazie alle festività natalizie, delle quali beneficia quasi esclusivamente la grande distribuzione. Questo in sintesi è quanto emerge dall’Osservatorio congiunturale, realizzato dalla Camera di Commercio di Perugia in collaborazione con Unioncamere, su un campione di oltre 120 aziende, rappresentativo delle imprese del commercio al dettaglio della provincia di Perugia.

Dopo la marcata flessione evidenziata nel III trimestre del 2012 (-8,5%), infatti, si registra un piccolo alleggerimento della flessione delle vendite: è –8,1% la variazione percentuale rispetto allo stesso periodo del 2011. La variazione provinciale risulta migliore di quella conseguita dalle altre ripartizioni territoriali di riferimento. Dal confronto territoriale emerge, infatti, che la variazione provinciale è meno accentuata sia di quella del Centro (-8,5%), sia della media nazionale (-8,4%).


Il bilancio in rosso delle vendite provinciali è da ricondurre ai risultati negativi registrati dalle imprese del commercio al dettaglio sia di prodotti non alimentari che di prodotti alimentari. Il segmento non alimentare, in questo trimestre come nello scorso, appare il più penalizzato dalle decisioni di acquisto dei consumatori, con una variazione tendenziale del -10,9%, in linea rispetto a -11,1% del III trimestre. Andamento analogo per il segmento alimentare, in cui la una variazione tendenziale dell’ultimo trimestre dell’anno, pari al -8,9%, è quasi in linea con il -9,2% dello scorso trimestre, evidenziando solo un lieve miglioramento. Il Natale sembra aver dato una mano soltanto alle vendite della grande distribuzione. La variazione tendenziale della Grande Distribuzione si attesta a +1,4%, in miglioramento rispetto allo scorso trimestre.

I Commercianti continuano a subire gli effetti della persistente stagnazione dei consumi e le loro previsioni di breve periodo rimangono negative. Nel I trimestre del 2013 è pari a -27 il saldo tra attese di aumento e di diminuzione delle vendite, valore tuttavia inferiore al -38 nazionale. Decisamente negative le previsione del settore alimentare con un saldo pari a -47, addirittura peggiori di quelle non alimentari, in cui il saldo si attesta a -30. Prevale, anche se di poco, il segno positivo nella grande distribuzione con un saldo pari a +1.

Più ottimistiche le aspettative Commerciali relative ad un arco di tempo più esteso: il 24% delle imprese intervistate prevede che entro un anno il mercato registrerà uno sviluppo (in calo rispetto al 29% del III trimestre 2012); il 56% delle imprese segnala, per le previsioni ad un anno, vendite stazionarie (in diminuzione rispetto al 62% dello scorso trimestre); il 17% si aspetta una contrazione dell’attività (rispetto al 8% del III° trimestre); il 2% delle imprese un ritiro dal mercato (stabile rispetto allo scorso trimestre). Le attese più favorevoli rimangono quelle per la grande distribuzione: il 42% delle imprese prevede un mercato in espansione, in linea con i risultati del trimestre precedente.
 

Voci collegatecongiuntura, indagini congiunturali, studi di mercato

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