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Linee programmatiche della Camera per il 2011, quasi 8 milioni di euro per il sistema economico

 

 

“I conti si fanno a fine anno, ma il nostro anno, l’anno della Camera di Commercio di Perugia, stavolta è durato 17 mesi. Dal luglio 2009 - quando si sono insediati i nuovi organi camerali che sono stato chiamato a presiedere - ad oggi, ultimo passaggio di un anno che forse ci aspettavamo migliore per il nostro sistema economico provinciale, ma che ha riservato anche note positive”.


Con questa considerazione, il Presidente della Camera di Commercio di Perugia Giorgio Mencaroni ha aperto la Conferenza Stampa di Fine anno, tenutasi il 20 dicembre 2010 a Perugia, presso il Centro servizi camerali Galeazo Alessi,  nel corso della quale ha fornito il quadro dell’attività realizzata dall’ente negli ultimi 17 mesi e le Linee Programmatiche tracciate per il prossimo 2011.


“Il percorso compiuto nel 2010 – ha ricordato il Presidente Mencaroni - ha avuto origine in quei 5 mesi del 2009, che abbiamo messo a frutto lavorando, da subito, nel segno della concretezza e della tempestività: serve a poco “fare bene” se non lo si fa quando è necessario. E per il ruolo che la Camera di Commercio è chiamata a svolgere, questa è una condizione essenziale”.

 

“Pur nella continuità dell’azione – ha sottolineato Mencaroni – abbiamo cercato di dare vita a un nuovo profilo di policy, in cui la sfida principale non stava soltanto nella attuazione puntuale di determinati interventi per il territorio, quanto, prima ancora, nella costruzione concreta di un quadro strategico di intervento. E In questa ottica, la politica di accordo strategico con la Regione Umbria nelle materie del credito, della comunicazione turistica e dell'internazionalizzazione costituisce uno dei principali risultati di questo primo scorcio di mandato, segnando una chiara svolta verso il definitivo superamento della frammentazione degli interventi, quale condizione per il netto miglioramento della loro efficacia”. “Dando corpo e sostanza – afferma Mencaroni - a 4 parole chiave:

  • Partenariato con altri soggetti pubblici e privati
  • Trasversalità delle azioni
  • Approccio strategico
  • Logica di sistema

Ancora il Presidente Mencaroni. “Più volte abbiamo affermato che, in una fase congiunturale così critica per l'economia, bisogna mettere in campo strategie condivise per sostenere lo sviluppo e l’innovazione anche in relazione alle prospettive di internazionalizzazione del sistema produttivo umbro. Ed è con questa determinazione che siamo arrivati alla sottoscrizione del Protocollo d'intesa fra la Regione Umbria, Unioncamere Umbria e le Camere di Perugia e Terni”.
Con obiettivi chiari e definiti.
 

Primo. La comunicazione turistica.
Il protocollo d'intesa con la Regione è lo strumento strategico per potenziare il territorio e l’attrattività turistica dell’Umbria, attraverso la definizione di un piano di comunicazione per il triennio 2010 – 2012 volto a valorizzare tutte le risorse culturali, ambientali, enogastronomiche, artigianali e rurali nonché l’immagine complessiva della nostra regione.
“Il termine territorio è ormai abusato” ha detto Mencaroni. . “Personalmente concordo con chi sostiene che il territorio va prima di tutto “pensato”. Con questo intendo sottolineare l'importanza di elaborare una politica organica di promozione del nostro territorio, che parta da una chiara individuazione della sua identità, del suo potenziale, del tipo di futuro che vogliamo per l'Umbria. Ed è solo attraverso la promozione dei prodotti di punta, più rappresentativi della nostra identità, e della qualità che essi esprimono, che potremo promuovere efficacemente il territorio”.
 

Secondo obiettivo: l'accesso al credito. L’accordo con la Regione dell’Umbria rafforza l'operatività dei Consorzi di Garanzia Fidi e delle Cooperative Artigiane di Garanzia, per facilitare l'accesso al credito delle micro, piccole e medie imprese in tutti i settori economici, attraverso contributi annuali ai fondi rischi.
In questo frangente così delicato per la nostra economia, il sistema camerale regionale ha saputo agire con unità d'intenti per rafforzare il suo sostegno al credito, mettendo in campo peraltro anche altri strumenti, quali il fondo per la ricapitalizzazione delle PMI, il sostegno al fondo antiusura, per venire incontro alle esigenze di liquidità e di credito da parte delle imprese umbre, e infine il recente bando per check-up finanziari, per la realizzazione di analisi orientate a migliorare la performance economico-finanziaria delle imprese.
 

Terzo obiettivo: l'internazionalizzazione.
Con l’approvazione del nuovo statuto del Centro per la Promozione dell’Internazionalizzazione delle imprese umbre – Centro Estero Umbria - e la stipula della relativa Convenzione tra i soci sono state create le condizioni per l’immediata operatività del Centro che, ricordiamo, è nato con l’obiettivo di programmare, coordinare e monitorare le politiche pubbliche e gli strumenti di intervento a sostegno dell’export e della internazionalizzazione. Un soggetto destinato ad operare in un ambito cruciale per il futuro delle imprese e dell’economia umbre.
L'assetto complessivo della governance del Centro è stato pienamente definito. Gli organi sono pienamente operativi, ne è stato individuato il vertice direzionale. La dotazione finanziaria del Centro, determinata per il primo anno di operatività in 2 milioni di euro, è stata assicurata sia dal sistema camerale che dalla Regione.
Una operazione che vede le imprese e l'imprenditorialità al centro delle politiche camerali. “Non a caso – ha fatto notare il Presidente Mencaroni - la nomina del presidente del Centro non ha tenuto conto di logiche partitiche, ma ha puntato su un imprenditore di provata capacità come Gianluigi Angelantoni e lo stesso Consiglio di Amministrazione del Centro Estero è costituito in maggioranza da imprenditori. L' impegno più grande, adesso, è di trovare soluzioni alla crisi strutturale che condiziona il nostro sistema locale, in cui operano imprese troppo piccole e spesso incapaci di aggregarsi e fare innovazione. Con questo nuovo assetto, e grazie alla aggregazione di altri soggetti operanti con l'estero, quali ICE, SACE, Simest e lo sportello Sprint, il Centro sarà in condizione di rappresentare il terminale principale di contatto del sistema dell'export umbro nel mondo”.
“Un accordo - ha voluto ricordare il Presidente della Camera di Commercio di Perugia – che è motivo di soddisfazione anche per l'interesse mostrato dal ministro Frattini e dal Sottosegretario Urso, che in alcune occasioni di visita in Umbria hanno sottolineato l’importanza del “modello” umbro, caratterizzato dall'aggregazione di soggetti istituzionali operanti per l'internazionalizzazione”.
“Ne abbiamo un gran bisogno visto che ancora oggi la provincia di Perugia è caratterizzata da una scarsa apertura al commercio estero (18,9% a fronte del 42,7% della media Italia) e da una limitata propensione all’export (11,5%, Italia 21,2%), anche se la situazione sta evolvendo positivamente e nei primi nove mesi del 2010 abbiamo accertato che oltre un quarto delle imprese provinciali (il 27%) ha dichiarato di aver sviluppato attività sui mercati esteri”.

 

Il sistema camerale


Il 2010 ha visto il totale riassetto del sistema camerale sul territorio. Sono stati rinnovati gli organi del Consorzio Assonet, di Promocamera, del Centro di Formazione Imprenditoriale, di Unioncamere Umbria.
L'Unione, in particolare, dovrà favorire il coordinamento e la collaborazione con gli enti camerali di Perugia e Terni e con Unioncamere nazionale, attraverso un piano di attività convergente e complementare con i rispettivi programmi, supportando iniziative ed interventi per i quali sia più opportuno agire a livello regionale, coerentemente con la programmazione pluriennale della Regione, per valorizzare così la risorsa “Umbria” nella sua piena accezione.
“Abbiamo completato tutte le azioni necessarie a rendere pienamente operative le forze in campo, necessarie a sostenere un sistema economico investito da una delle crisi più acute che si ricordino.”

 

L’economia provinciale


“Con i nostri osservatori e le nostre indagini – ha affermato Mencaroni passando all’analisi della situazione congiunturale dell’economia provinciale - abbiamo seguito passo passo l’evolversi della crisi, arrivando alla conclusione che il 2010 si chiuderà senza che si sia consolidata una ripresa forte, diffusa e omogenea in tutti i settori produttivi. Questo è un dato di fatto e la risposta più netta su quanto avvenuto nel 2010 l’hanno fornita le nostre imprese: oltre la metà di esse (il 51,9%) ha collocato proprio nel 2010 la punta più acuta della crisi, mentre circa un quarto aveva avvertito la ripresa fin dalla fine del 2009. Per il 17% addirittura il peggio deve ancora arrivare e teme un 2011 ancora pieno di difficoltà”.


“Attenzione, ciò non vuol dire che siamo rimasti fermi rispetto all’anno scorso” ha precisato Mencaroni. “Il 2010 ha portato con se anche risultati positivi. Il Manifatturiero nel suo co0mplesso ha realizzato buone performance e nel terzo trimestre di quest’anno Produzione, Fatturato e Ordinativi sono tornati al segno positivo: un risultato importante, ottenuto al termine di una lenta e durissima risalita durata oltre due anni e mezzo”.
“Purtroppo non tutti i comparti risultano coinvolti nella risalita. Il Manifatturiero Artigiano infatti viaggia a ritmi molto lenti, è risalito rispetto ai minimi, ma nel terzo trimestre di quest’anno ha subito una nuova battuta d’arresto. E con l’Artigianato sono ancora in affanno le imprese di più piccole dimensioni, fino a 10 dipendenti. Al contrario, fanno da traino al Manifatturiero provinciale le imprese più grandi, oltre 49 dipendenti, quelle che riescono ad ampliare il proprio raggio d’azione anche ai mercati esteri. L’export provinciale risulta infatti in ripresa del 2,9%, un risultato discreto, anche se ancora distante dal dato nazionale misurato al 4,1%”.
I comparti più dinamici risultano essere le industrie della meccanica e dei mezzi di trasporto (+7,3% per la Produzione, +4,2% per il Fatturato e +5,7% per gli Ordinativi) e quelle della macchine elettriche ed elettroniche (+2,1% per la produzione, +0,7% per gli ordinativi e +3% per il fatturato).


Le maggiori difficoltà tendenziali sono segnalate dalle industrie del legno e del mobile (–3,8% nella produzione, -1,4% nel fatturato e -1,5% negli ordinativi) e dalle industrie alimentari e delle bevande (–1,4% nella produzione, -1,5% nel fatturato e -2,2% negli ordinativi). Ancora preoccupante la situazione del settore delle Costruzioni, cresciuto moltissimo nell’ultimo quinquennio ed oggi alle prese con il forte rallentamento dell’attività edilizia. Nelle Costruzioni sono state registrate forti contrazioni dei livelli occupazionali, che sarebbero state anche peggiori se non ci fosse stato un massiccio ricorso agli ammortizzatori sociali.


Il Presidente Mencaroni si è quindi soffermato sull’andamento delle imprese commerciali. “Il 2010 si è distinto per un andamento ondivago fatto di contrazioni delle vendite e tentativi di risalita. Nel terzo trimestre dell’anno abbiamo assistito ad una battuta d’arresto per certi versi inattesa, e che ha vanificato la ripresa registrata 3 mesi prima. E’ ovvio che sulle vendite pesano le persistenti difficoltà che le famiglie della provincia sono chiamate ad affrontare. Quando l’occupazione cala e le prospettive di uscita dalla crisi si allungano, i consumi non possono non risentirne. Diventa ora determinante quanto succederà nelle feste di fine anno. Il bilancio in rosso dell’attività commerciale nella provincia per il 2010 è da ricondurre ai risultati negativi conseguiti dalle imprese del commercio al dettaglio di prodotti alimentari e non alimentari, soltanto in parte compensati dai buoni risultati della grande distribuzione. Le previsioni formulate dalle imprese commerciali per l’ultima parte del 2010 e l’inizio 2011, sono comunque positive e quelle che prevedono un incremento delle vendite sul breve termine superano quelle che si aspettano stabilità rispetto al 2009”.

 

La forza Imprenditoriale

“Il nostro sistema produttivo è sano e fonda su un desiderio di intraprendere e una determinazione che la crisi non è riuscita a sfibrare”. Questo il giudizio espresso da Giorgio Mencaroni sulla capacità e la forza di fare imprese che riesce ad esprimersi in provincia di Perugia.
“Dopo aver toccato nel gennaio scorso un minimo a 72.980 imprese attive – ha evidenziato Mencaroni - abbiamo registrato una ripresa della consistenza della base imprenditoriale - saldo positivo tra imprese nate e cessate - costante e continua e che il 31 ottobre di quest’anno ha visto lo stock complessivo raggiungere quota 74.046, livello mai toccato in precedenza. Ed è particolarmente interessante la conferma di una tendenza al raffreddamento del fenomeno delle cessazioni calate del 12,6% alla fine di settembre 2010, prova evidente che, almeno in alcuni settori, le nostre imprese incontrano minori difficoltà a stare sul mercato”.

 

Le Linee Programmatiche della Camera di Commercio per il 2011

 

Il programma di interventi camerali per l’anno 2011 è articolato in 5 Macrolinee, cui sono state destinate risorse consistenti che sfiorano nel complesso 4,5 milioni di euro (4.483.000)
A queste risorse vanno ad aggiungersi le risorse stanziate per:

  • Asse viario Quadrilatero Umbria - Marche € 1.290.000
  • Progetti Fondo Perequativo € 200.000
  • Azienda Speciale Promocamera € 261.000
     

Ci sono poi altre poste del bilancio camerale, in aggiunta al programma di interventi economici, che rappresentano un ulteriore serbatoio di ossigeno per il sistema delle imprese e per il territorio in genere. Si tratta delle quote associative, destinate in particolare a:

  • Centro Estero Umbria € 750.000
  • Unione regionale Umbria € 525.000

cui vanno ad aggiungersi le quote versate per altri enti e organismi non appartenenti al sistema camerale pari a ulteriori € 115.000 per giungere ad un ammontare complessivo di risorse per il sistema economico di 7 milioni 624mila euro.

 

Queste nel dettaglio le cinque macrolinee di intervento:

Macrolinea 1 INCENTIVI ALLE IMPRESE: sostegno al Credito, all'occupazione e sviluppo potenzialità competitive: € 1.475.000
Macrolinea 2 VALORIZZAZIONE DEL TERRITORIO E DELLE ATTIVITA' PRODUTTIVE IN ITALIA E ALL'ESTERO: € 1.970.000
Macrolinea 3 INNOVAZIONE RICERCA e FORMAZIONE: € 390.000,00

Macrolinea 4 SERVIZI ALLE IMPRESE: € 198.000

Macrolinea 5 VALORIZZAZIONE E SVILUPPO DELLE INFRASTRUTTURE DEL TERRITORIO:  € 450.000


Scarica qui le slides della presentazione

Scarica qui il comunicato stampa integrale

Allegati

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