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21-07-2014

Il Presidente Mencaroni ha illustrato il Bilancio di mandato 2009-2014 all'insegna della difesa del sistema camerale

 

Il Presidente della Camera di Commercio di Perugia Giorgio Mencaroni ha presentato il Bilancio di Mandato della consiliatura avviata nel 2009 e conclusa nello scorso mese di giugno.

Cinque anni che pur attraversati da una crisi devastante, hanno visto la Camera di Commercio perugina portare a termine azioni, iniziative, progetti a sostegno dell’intero sistema economico locale.

Dal 2009 al 2014, la Camera di Commercio di Perugia ha gestito circa 84 milioni di euro di proventi generati dall’attività caratteristica, di cui 70 milioni destinati direttamente ai beneficiari dell’attività camerale.

Per lo sviluppo del tessuto economico locale sono stati impegnati 49 milioni e di questi, 35 milioni, oltre 7 milioni all’ anno, per interventi economici volti a supportare il sistema imprenditoriale ed economico.

Gli interventi economici, grazie all’azione politica del Consiglio, si sono focalizzati in prevalenza sulla valorizzazione del territorio ed il turismo, per 8 milioni di euro, sul credito e sostegno alle imprese, per 7 milioni di euro, sull’internazionalizzazione delle piccole medie-imprese, per 3,5 milioni euro, sull’innovazione e formazione, per 2,7 milioni di euro.

Giorgio Mencaroni, presidente della Cameradi Commercio di Perugia: “Nella nuova consiliatura che stiamo per avviare, tutti questi interventi rischiano l’azzeramento, con conseguenze nefaste per l’intero sistema produttivo locale. Con il taglio del 50% del diritto annuale 48 Camere di Commercio italiane non potrebbero sopravvivere e le altre avrebbero enormi difficoltà a svolgere anche le funzioni e i servizi obbligatori assegnati dallo Stato”.

“Le Camere sono un sistema finanziato esclusivamente dal mondo delle imprese e non incidono sulla fiscalità generale. Per lo Stato siamo a costo zero, visto che i nostri bilanci si fondano sulle entrate da diritto annuale e dai diritti di segreteria, che ci consentono un grado di autofinanziamento elevatissimo (81%), molto superiore, ad esempio, di quello di Comuni, Province e Regioni.

“Peraltro, lo stesso taglio del 50% del diritto annuale voluto dal Governo, non porterebbe alcun beneficio finanziario alle casse dello Stato e risibili sarebbero i risparmi per le imprese: 5,2 € al mese di media e ancor meno per le Ditte Individuali (il 60% di tutte le imprese) che si metterebbero in cassa 2,6 € al mese. Ben altre le dimensioni dell’effetto recessivo derivante da queste misure, stimate su scala nazionale, dalla CGIA di Mestre in 2,5 miliardi di €”.

“A livello regionale, il sistema delle imprese rischia di perdere un sostegno forte all’accesso al credito (Confidi), all’internazionalizzazione e alla promozione all’estero, al miglioramento infrastrutturale (a cominciare dall’Aeroporto “San Francesco” e dagli assi viari Umbria-Marche), senza dire dei servizi per la funzionalità del Registro Imprese e degli istituti dell’Arbitrato e della Conciliazione, della Consulenza e Fromazione, dell’informazione statistico-economica, del controllo della legalità dei prodotti e la tutela dei consumatori”.

“Le Camere di Commercio funzionano – e questo è un fatto – possono essere migliorate, ma certo non attraverso misure che, al contrario, ne mettono a repentaglio l’esistenza”.

“Come sistema camerale siamo pronti, anche a livello locale, a mettere in atto ulteriori misure di riordino e razionalizzazione, procedendo – questa può essere la soluzione - all’accorpamento delle Camere di Perugia e Terni in un unico ente camerale umbro. Per il sistema camerale regionale, peraltro, la strada del cambiamento è una strada nuova e antica al tempo stesso. Nella storia della nostra istituzione siamo stati Camera di Commercio dell’Umbria. La dimensione della nostra regione, la sua densità abitativa e la numerosità delle imprese rendono questo percorso praticabile, forse addirittura auspicabile”.

 


Il Presidente della Camera di Commercio di Perugia, Giorgio Mencaroni ha presentato il Bilancio di Mandato per la consiliatura 2009/2014, giunta a conclusione nello scorso mese di giugno.
Il presidente Mencaroni, in apertura, ha tracciato i segni distintivi del suo mandato, da ravvisarsi in particolar modo “nell’aver adottato un approccio fortemente pragmatico ai progetti e ai programmi; nella ricerca di un’azione istituzionale organica, trasversale e fortemente integrata con gli altri soggetti operanti sul territorio, istituzionali e non, al fine di non disperdere le risorse e non duplicare gli interventi; nella ricerca di canali di interlocuzione e di ascolto degli effettivi bisogni delle imprese; nell’accentuata attenzione ai temi della internazionalizzazione, del sostegno al credito, della comunicazione e della valorizzazione della regione in tutti i suoi principali asset”.

Il Presidente Mencaroni ha usato i numeri, “incontrovertibili”, per dare il senso di quanto la Camera di Perugia ha saputo fare nell’ultimo quinquennio, “durante il quale – ha ricordato – fin dal primo giorno, siamo stati chiamati ad operare in presenza di una crisi devastante e ancora non conclusa”.

Dunque dal 2009 al 2014 la Camera perugina ha gestito circa 84 milioni di euro di proventi generati dall’attività caratteristica, con una media di 16,8 milioni all’anno, di cui 12 milioni riferibili al diritto annuale.
Guardando alla provenienza di tali risorse, queste sono rappresentate per il 72% da proventi istituzionali (diritto annuale) e per il 20%, più di 16 milioni nel quinquennio, da proventi derivanti dai servizi anagrafici e tariffe per i servizi istituzionali identificati sotto la voce “pubblica amministrazione per le imprese”.
Nell’ultimo quinquennio, il valore aggiunto globale destinato ai beneficiari dell’attività camerale è risultato pari a 70 milioni di euro.

Nel dettaglio, il 70% del valore aggiunto globale, dunque più di 49 milioni euro, sono andati alla realizzazione di politiche per lo sviluppo del tessuto economico locale e di questi 35 milioni di euro per interventi economici diretti volti a supportare il sistema imprenditoriale ed economico, con una media annua pari a 7 milioni di euro.

Gli interventi economici, grazie all’azione politica del Consiglio, si sono focalizzati in prevalenza
sulla valorizzazione del territorio ed il turismo, per 8 milioni di euro
sui temi del credito e sostegno alle imprese, per 7 milioni di euro
sull’internazionalizzazione delle piccole medie-imprese, per 3,5 milioni euro
sull’innovazione e formazione, per 2,7 milioni di euro.


Per quanto riguarda l’Internazionalizzazione, va sottolineato che l’azione della Camera non si limita alle iniziative finanziate direttamente con il programma di interventi economici, ma viene integrata con il contributo al Centro estero dell’Umbria, che nel periodo 2009-2013 ha superato i 3 milioni di euro.


La linea strategica di intervento Infrastrutture e Sviluppo del Territorio, è stata finanziata attraverso la maggiorazione del 20% del diritto annuale e contributi da parte di soggetti pubblici e privati. Finanziamenti che sono andati:
° all’asse viario Umbria Marche e Quadrilatero, oltre 5 milioni di euro
allo sviluppo dell’aeroporto dell’Umbria, 1,2 milioni di euro – che si aggiungono agli investimenti finanziari;
al sostegno della candidatura di Perugia Capitale della cultura 2019, 0,4 milioni euro.


L’ultima consiliatura della Camera di Commercio di Perugia si è contraddistinta, in primo luogo, per un impegno massimo verso la progressiva integrazione dell’offerta di adempimenti e servizi di e-government, erogati nell’ottica di facilitare la vita delle imprese nel loro rapporto con la PA, rendendo semplice, efficiente e relativamente poco oneroso l’assolvimento dell’obbligo amministrativo.Rientrano in questo ambito i servizi del Registro delle imprese, cuore pulsante e servizio di punta delle Camere di Commercio, e le altre attività anagrafiche e certificative, che sono oggi gestiti in tutto o in parte in forma telematica. La Camera di Commercio ha un tasso elevato di “digitalizzazione” dei servizi, il cui potenziale è accresciuto dal network telematico nazionale che consente di condividere i dati del registro delle imprese su tutto il territorio nazionale.


“Questo patrimonio informativo – ha sottolineato Mencaroni - ha un valore enorme, prima di tutto in termini di trasparenza, pubblicità e legalità”.
Rientra in questa ottica il progetto “Distretti sul web” promosso da Google e Unioncamere, e fortemente sostenuto dalla nostra Camera di Commercio che nel 2013 ha ottenuto l’inserimento del distretto del Tessile - Cashmere umbro fra i 20 selezionati da Google in base alla loro grande potenzialità di crescita e sviluppo per le imprese e per il territorio di riferimento. Per il 2014 lil progetto coinvolgerà i settori dell’artigianato artistico e dell’olio extravergine d’oliva.
L’impegno camerale si è orientato verso un miglioramento continuo della comunicazione e il mandato è stato caratterizzato da un uso più diffuso ed incisivo dei nuovi canali digitali di comunicazione offerti da internet e dai social network, i quali hanno affiancato i più “tradizionali” mezzi di comunicazione.

 

La Camera di commercio ha esercitato un ruolo di primo piano per il sostegno allo sviluppo e alla nascita di nuove imprese e per la promozione dell’occupazione, agendo al fine di stimolare l’imprenditorialità e sviluppare nuovi posti di lavoro e opportunità occupazionali connesse all’auto impiego.
Questo tipo di servizi si è integrato con altri ambiti di azione camerale, consentendo di realizzare un vero e proprio effetto “moltiplicatore”. I principali ambiti di azione trasversale hanno riguardato le attività di formazione, sviluppo e valorizzazione del capitale umano – quali alternanza scuola-lavoro, orientamento al lavoro, formazione - nonché l’insieme di iniziative e progettualità finalizzate a sostenere e promuovere l’innovazione, lo sviluppo locale, l’internazionalizzazione, l’accesso al credito.


Fra gli interventi più significativi va citato il Protocollo d’intesa fra Regione Umbria e sistema camerale – Camere di Commercio di Perugia e Terni e Unioncamere Umbria – per l’accesso al Credito, l’Internazionalizzazione e la Comunicazione turistica regionali.


Per quanto riguarda in particolare la Comunicazione turistica, le azioni concordate con il Protocollo sono state indirizzate sia al consolidamento del brand “Umbria” sui mercati tradizionali che alla sperimentazione di nuovi mercati. Rientrano in tale accordo il progetto “Steve Mc Curry: Sensational Umbria”, la realizzazione del portale di turismo e cultura “Umbriatouring”, la produzione di contenuti e presenze in trasmissioni televisive (“Turisti per caso”, “Ricette di famiglia”), azioni di promozione sui voli Ryan Air, la candidatura di Perugia nell’Itinerario culturale europeo del cioccolato.


L’accordo sulla Internazionalizzazione invece ha avuto come obiettivo prioritario l’istituzione del Centro Estero dell’Umbria – Umbria Trade Agency, quale struttura unica regionale per la promozione dell’internazionalizzazione. Il Centro nasce quindi, nel 2009, con l'obiettivo di programmare, coordinare e monitorare in modo unitario le politiche pubbliche e gli strumenti di intervento a sostegno dell'export e dell'internazionalizzazione delle imprese.
Riguardo al Credito, infine, l’accordo è stato focalizzato sulla realizzazione di un intervento congiunto finalizzato alla concessione dei contributi al fondo rischi dei Confidi. La somma messa a disposizione nell’ambito di tale accordo dalla Camera di Commercio di Perugia è stata pari a € 550.000 per ognuno dei tre anni di riferimento (2010-2012).

Significativo, sia sotto il profilo finanziario che strategico, anche il sostegno assicurato alla Fondazione Perugiassisi 2019, istituita per realizzare tutte le attività necessarie e conseguenti alla candidatura della città di Perugia a “Capitale europea della cultura 2019”, mediante la concessione di un contributo straordinario al fondo di gestione della Fondazione valorizzato in 200mila euro annui per il triennio 2012-2014.


Promuovere il territorio, unitariamente, come obiettivo primario della Camera. Da qui il rafforzamento degli interventi di promozione e valorizzazione delle produzioni di qualità (Distretto del Cioccolato di Perugia, Itinerario Culturale Europeo del Cioccolato, Premio regionale “Olio verde dell’Umbria”, Concorso nazionale Ercole Olivario e iniziative per la promozione dei prodotti olivicoli in Italia e all’estero; Progetti sul Pane, il Formaggio e il Tartufo; la promozione del sistema di tracciabilità del settore Tessile – Moda). Interventi che si sono integrati con una notevole mole di progetti promozionali e di comunicazione finalizzati a migliorare la conoscenza dell’Umbria e a potenziarne l’attrattività, quali le iniziative per valorizzazione e la promozione dei centri storici; la promozione del Marchio Ospitalità Italiana; la Guida “Umbria nel bicchiere”; il sito Tipicamenteumbria.it; il Progetto Turismo; il progetto “Unica, Umbria”; il Premio giornalistico internazionale Raccontami l’Umbria.


Con continuità, ma anche con maggiore slancio che in passato, la Camera ha proseguito il suo percorso di riconoscimento e promozione del ruolo dell’impresa – e del lavoro – nella società, con una particolare attenzione alla storia e alla “cultura d’impresa”.


Vorrei citare in particolare la realizzazione, in collaborazione con l’Isuc, della Mostra storica “VISIONI D’IMPRESA”, allestita presso il Centro servizi Galeazzo Alessi, che ha permesso di coinvolgere e promuovere numerosissime aziende locali e Musei aziendali, attraverso una suggestiva ricostruzione della comunicazione d’impresa nel Novecento.
Con la Premiazione del lavoro e dell’impresa, manifestazione che dalla sua istituzione, oltre 60 anni fa, ha premiato più di 3.000 aziende.
A queste azioni sono state accompagnate, con risorse sempre più consistenti, numerosi interventi finalizzati a rispondere al credit crounch consentendo alle imprese di trovare canali di finanziamento in linea con le proprie esigenze.


Ingenti le risorse destinate all’operatività dei Confidi, circa 5 milioni di euro nel quinquennio, cui si aggiungono quelli relativi all’accordo regionale (1,650 mln in tre anni).
Una svolta significativa è venuta anche dal potenziamento degli incentivi diretti alle imprese, erogati tramite appositi bandi (patrimonializzazione, check up energetici o finanziari, operazioni di investimento, liquidità aziendale, partecipazione a fiere, reti d’impresa, certificazioni qualità, start-up), dei quali hanno potuto beneficiare oltre 1.300 imprese.


Nel settore infrastrutturale storicamente la Camera di Commercio di Perugia ha sempre svolto una preziosa funzione di raccordo delle varie istanze provenienti dal mondo imprenditoriale. Nel corso di questo mandato l’intervento della Camera si è concentrato in massima parte nella partecipazione alla Società di gestione dell’Aeroporto regionale, di cui l’ente camerale è azionista di riferimento, e nella partecipazione alla società Quadrilatero Spa, - per la realizzazione degli assi viari Umbria – Marche.


In un contesto economico caratterizzato dalla marcata contrazione della domanda interna, l’accesso ai mercati esteri rappresenta la leva fondamentale su cui poggiare, e consolidare, i primi timidi segnali di ripresa. La Camera di Commercio, sotto questo profilo ha svolto un ruolo di primo piano nel favorire l’accesso e l’espansione delle imprese sui mercati esteri, attraverso la fornitura di servizi di assistenza e informazione finalizzati a favorire processi di integrazione nei mercati internazionali. Azioni che sono tate condotte prioritariamente tramite il Centro Estero dell’Umbria, ma che hanno avuto anche un apporto aggiuntivo diretto della Camera, sia attraverso l’erogazione di contributi diretti per la partecipazione a fiere internazionali, sia tramite specifici progetti, quali Ambasciatori dell’Umbria in Centro e Sud America, Italian Living Umbria e Taste Umbria, quest’ultimo, in particolare, ha l’obiettivo di intensificare le relazioni economiche tra Umbria e Cina intervenendo a sostegno di quel tessuto imprenditoriale di piccole e micro imprese che hanno difficoltà a rapportarsi con un mercato, come quello cinese, caratterizzato non solo da dimensioni eccezionali ma anche da relazioni imprenditoriali peculiari.


Abbiamo inoltre “conquistato” l’opportunità di ospitare a Perugia la 21esima Convention mondiale delle Camere di commercio italiane all’estero, che ha visto la partecipazione di rappresentanti delle Camere estere presenti in tutti i continenti. Un risultato straordinario, considerato che le Camere di Commercio italiane all’estero rappresentano oggi una istituzione che ha saputo dare un contributo fondamentale alla diffusione del Made in Italy nel mondo. L’occasione della Convention ci ha permesso di organizzare numerosi incontri one to one, rivolti ai poli di eccellenza del sistema produttivo provinciale, che hanno visti coinvolti i settori Aerospazio, Arredo Casa/Mobile in Stile Design/Ceramica, Biomedicale, Componentistica Automotive, Energie Rinnovabili/Biomasse, Filiera Agroalimentare, Grafica/Editoria, Meccanica Agricola, Tessile/Cachemire, Turismo.


Infine l’azione della Camera è stata indirizzata anche verso le nuove competenze attribuite dall’ultima legge di riforma, quelle di Cooperazione con le istituzioni scolastiche e universitarie per l’alternanza scuola-lavoro e l’orientamento al alvoro e alle professioni.


Le iniziative realizzate a partire dal 2012 dalla Camera di commercio – il “Job Day”, il Bando per tirocini all’estero “Improve your talent” e le “Giornate del lavoro e del fare impresa” – sono state un contributo prezioso non solo nel difficile percorso dei giovani verso il mondo del lavoro, ma anche nell’avvicinare il sistema dell’istruzione – superiore ed universitaria - a quello dell’impresa.

 

“Difendiamo il Sstema Camerale”

“ I dati del Bilancio di Mandato – ha precisato Mencaroni - testimoniano con chiarezza ed obiettività che senza un ente come la Camera di Commercio sarebbe molto difficile per le micro, piccole e medie imprese, che costituiscono l’ossatura del nostro sistema produttivo, riuscire a promuovere i propri prodotti sui mercati esteri, così come accedere a finanziamenti senza godere di garanzie o di contributi, o agire sul mercato interno con le dovute garanzie di trasparenza e tutela”.


“Oggi il decreto legge 90, recante “Misure urgenti per la semplificazione e la trasparenza amministrativa e per l’efficienza degli uffici giudiziari”, contiene una norma, l’art. 28, che riduce del 50% la misura del diritto annuale che le imprese dovranno corrispondere alle Camere di Commercio a partire dal 2015. Si tratta dunque di una norma inserita in un decreto per la “semplificazione”. Mencaroni è esplicito. “Permettetemi di mandare un messaggio chiaro, e forte, prima di tutto al sistema delle imprese e a tutti i nostri principali interlocutori. Questa norma non porta con sé alcuna semplificazione. E non porterà reali vantaggi alle imprese. Al contrario. E non porta vantaggi finanziari allo Stato”.


Il risparmio per le imprese sarà davvero esiguo. Analizzando i dati del diritto annuale, a livello nazionale, si è calcolato che mediamente le imprese risparmieranno ogni anno 63 euro, pari a poco più di 5 euro al mese; per le ditte individuali, che rappresentano il 60% delle imprese italiane, il risparmio effettivo non supererà i 32 euro l’anno, ovvero 2,6 euro al mese. Ben altre le dimensioni dell’effetto recessivo derivante da queste misure, stimate su scala nazionale, dalla CGIA di Mestre in 2,5 miliardi di €”.

Ma quel che è peggio, il risibile vantaggio economico di oggi è destinato a tramutarsi in uno svantaggio domani. I servizi erogati fino ad oggi dalle Camere sono a rischio. E il presidente Mencaroni ne da conto, punto per punto.


“Nella nuova consiliatura che stiamo per avviare, tutti gli interventi rischiano l’azzeramento, con conseguenze nefaste per l’intero sistema produttivo locale. Con il taglio del 50% del diritto annuale, 48 Camere di Commercio italiane non potrebbero sopravvivere e le altre avrebbero enormi difficoltà a svolgere anche le funzioni e i servizi obbligatori assegnati dallo Stato”.

“Le Camere sono un sistema finanziato esclusivamente dal mondo delle imprese e non incidono sulla fiscalità generale. Per lo Stato siamo a costo zero, visto che i nostri bilanci si fondano sulle entrate da diritto annuale e dai diritti di segreteria, che ci consentono un grado di autofinanziamento elevatissimo (81%), molto superiore, ad esempio, di quello di Comuni, Province e Regioni.

“A livello regionale, il sistema delle imprese rischia di perdere un sostegno forte all’accesso al credito (Confidi), all’internazionalizzazione e alla promozione all’estero, al miglioramento infrastrutturale (a cominciare dall’Aeroporto “San Francesco” e dagli assi viari Umbria-Marche), senza dire dei servizi per la funzionalità del Registro Imprese e degli istituti dell’Arbitrato e della Conciliazione, della Consulenza e Fromazione, dell’informazione statistico-economica, del controllo della legalità dei prodotti e la tutela dei consumatori. Già a partire dal 2015”.
Siste tuttavia l’intenzione, in questo scorcio d’anno, di portare a compimento iniziative già programmate, quali ad esempio la seconda edizione del bando “Improve your talent”, per il quale hanno già manifestato la loro volontà di collaborare l’Università degli Studi di Perugia e l’Università per Stranieri, e il progetto “Mirabilia”.

 

Si stima che con un taglio del 50% del diritto annuale, pari ad oltre 400 milioni di euro, sarebbero 48 le Camere di commercio non in grado di sostenere completamente i costi del personale e di funzionamento. Le restanti 57 Camere, pur potendosi sostenere e dunque svolgere le attività amministrative obbligatorie, subirebbero una forte contrazione delle attività promozionali e potrebbero disporre complessivamente a livello nazionale solo di 145 milioni di euro a fronte dei circa 500 milioni di euro di attività promozionale riversata sui territori nel 2013.


Il sistema camerale umbro


Per quanto riguarda in particolare il sistema camerale umbro, il personale in servizio è composto da: 71 dipendenti della Camera perugina e 41 della Camera di Terni, 5 dipendenti dell’Unione regionale, 7 dipendenti dell’Azienda speciale Promocamera, 28 del Consorzio Intercam e 5 del Centro Estero, per un totale di 157 lavoratori.
In questi anni come “sistema” regionale abbiamo già messo in campo diverse azioni di semplificazione delle strutture, volte sia al contenimento dei costi che alla razionalizzazione dei servizi offerti sul territorio, quali:


• Scioglimento del Centro di formazione imprenditoriale della Camera di commercio di Perugia
• Funzioni svolte in forma associata da Unioncamere Umbria nell’ambito del monitoraggio dell’economia regionale e delle iniziative promozionali
• Funzioni per l’internazionalizzazione svolte in forma unitaria mediante il Centro Estero Umbria
• Protocollo d’intesa con la Regione Umbria per la costituzione del Centro Estero Umbria, per il sostegno al credito attraverso i Confidi e la comunicazione turistica della regione con meccanismo dell’addizionalità dei fondi


“Questa è autentica spending review - ha sottolineato Mencaroni – ma è bene che si sappia che i risparmi che noi abbiamo realizzato, li abbiamo dovuti trasferire allo Stato – 1,1 mln in un anno, perdendo quindi l’opportunità di utilizzarli a beneficio delle imprese locali”.

“Siamo fermamente convinti che un percorso di cambiamento della Pubblica Amministrazione si renda necessario, ma deve essere diretto ad assicurare efficienza ed efficacia garantendo la qualità dei servizi. La gestione delle risorse che vengono dalla collettività – che siano cittadini o imprese – deve continuare ad essere assicurata in un quadro normativo che assicuri massima trasparenza, imparzialità, buon andamento, correttezza, libera concorrenza, parità di trattamento, non discriminazione, proporzionalità e pubblicità”.


“Come sistema camerale siamo pronti, anche a livello locale, a mettere in atto ulteriori misure di riordino e razionalizzazione, procedendo – questa può essere la soluzione - all’accorpamento delle Camere di Perugia e Terni in un unico ente camerale umbro. Per il sistema camerale regionale, peraltro, la strada del cambiamento è una strada nuova e antica al tempo stesso. Nella storia della nostra istituzione siamo stati Camera di Commercio dell’Umbria. La dimensione della nostra regione, la sua densità abitativa e la numerosità delle imprese rendono questo percorso praticabile, forse addirittura auspicabile”.

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